Quando scegliamo il pesce da acquistare o comunque da consumare ad un ristorante, è estremamente importante conoscere la cosiddetta stagionalità del prodotto che ci accingiamo a mangiare. Esattamente come per la frutta e la verdura, infatti, esistono anche le stagioni del pesce, da non sottovalutare in quanto vantaggiose sia da un punto di vista economico che di qualità. Scegliere un prodotto di stagione, infatti, significa consumare cibo fresco, minimizzando i costi superflui di importazione a vantaggio sia del gusto che del proprio salvadanaio.
Ma quali sono le cosiddette stagioni del pesce, quindi? Scopriamolo.
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Stagioni del pesce: cosa consumare in inverno
Partiamo con i mesi più rigidi: quelli invernali. In questo periodo si consiglia di consumare triglie, calamari, sgombri, polpi, ricciole, alici, rombi e pesci di San Pietro. Si consiglia anche la rana pescatrice ed il tonno rosso, squisiti da preparare con qualsivoglia piatto. Insomma, parliamo di un ampio margine di pescato che, nonostante i mesi invernali, permettono comunque di portare degli ottimi piatti in tavola.
Stagioni del pesce: cosa consumare in estate
Arriva il momento dell’estate, un mese davvero ghiotto quando si parla di pesce. In questo caso subentrano molto di più i crostacei come cozze, vongole, gamberi, ma anche la più classica orata o il salmone. Particolarmente utilizzati nel mese di agosto sono anche sgombro e pesce spada, perfetti per grigliate estive davvero gustose.
Stagioni del pesce: primavera
In primavera resiste la maggior parte dei pesci invernali come calamari, pesci di San Pietro e ricciole ma possono esser consumate anche le cozze, in particolar modo a giugno e maggio. Si consiglia anche il nasello e la spigola, molto gustosa da consumare nelle sere di brezza primaverile.
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Stagioni del pesce: arriviamo all’autunno
In ultimo abbiamo l’autunno, un periodo un po’ scarno in materia di pesce. Nei mesi di settembre, ottobre e novembre, infatti, è possibile consumare piatti a base di rombo, gallinella, cefalo, occhiata e sgombro. Da dimenticare, quindi, crostacei o comunque pesci un po’ più “eclettici” come seppie e calamari.
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