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Se siete appassionati di cucina giapponese, sicuramente almeno una volta avrete sentito pronunciare la parola “Umami”.

Ma che cos’è?

Ve lo spieghiamo in 8 punti.

  1. CHE COS’È L’UMAMI?

In giapponese il termine Umami significa “saporito” ed indica il misterioso quinto gusto trasmesso dal sapore del glutammato monosodico (amminoacido presente in natura in molti alimenti).

  1. QUANDO È STATO SCOPERTO?

Fu identificato nel 1908 dal professore di chimica dell’Università Imperiale di Tokyo Kikunae Ikeda che, mentre stava compiendo ricerche sul sapore del dashi a base di alghe Kombu, riuscì a trovare ed isolare il glutammato monosodico, come responsabile di questo piacevole sapore.

  1. MERITO DELL’ALGA KOMBU?

Assolutamente sì. L’alga Kombu è uno dei principali insaporitori della cucina nipponica.

  1. DOVE SI PERCEPISCE DI PRECISO?

Secondo alcune ricerche, l’area centrale della lingua, 1 cm posteriormente alla punta, è la zona più sensibile all’umami.

  1. IN QUALI ALIMENTI GIAPPONESI SI TROVA?

Oltre all’alga kombu è possibile percepirlo nella salsa di soia, nei funghi shiitake, nel miso, nell’alga nori e nel katzuobushi.

  1. È POSSIBILE TROVARLO IN PIATTI DELLA CUCINA ITALIANA?

Tantissimi alimenti e piatti italiani lo possiedono naturalmente:
il prosciutto crudo, il parmigiano reggiano, i pomodori maturi, la colatura di alici, il dado per fare il brodo, la pasta di acciughe, la mozzarella, i piselli, le ostriche e i frutti di mare, il vino e anche molti tipi di funghi.

  1. NEL MONDO INVECE?

In oriente è possibile trovarlo in ogni tipo di cucina, dalla cinese alla indonesiana; in centro Europa è molto presente grazie ai formaggi e nel nord Europa in alcuni tipi di carne e soprattutto nelle preparazioni a base di pesce. Si trova anche nella famosa salsa Worchester inglese.

  1. IL GLUTAMMATO FA BENE O MALE?

Il glutammato è assolutamente atossico ed è indicato come sostitutivo del sale da cucina. Apporta inoltre meno sodio agli alimenti, ideale per chi soffre di malattie cardiovascolari o ipertensione.